Brainstorming: 4 modi folli di farlo

per riaccendere la tua creatività e generare idee esplosive

🍍Mida consiglia: leggilo se sei alle prime armi o hai conoscenze di base di branding.

Tempo di lettura: 12 minuti

È inutile che neghi, dai. Lo sappiamo che anche tu hai provato a fare un brainstorming almeno una volta nella vita. 

Anche se, rimanga fra noi, è sembrata più una chiacchierata tra colleghi che una riunione. Una di quelle in cui sul tavolo, invece delle idee, ci finiscono solo le cartacce del Kinder Bueno 😝

Ma in fondo non è mica colpa tua se adesso va di moda farlo. E poi la notte prima avevi dormito poco e quell’oretta di niente ti serviva proprio per fare entrare in circolo il caffè delle nove e buttare giù la bozza di concept per la prossima campagna.

Vabbè… Per questa volta chiuderemo un occhio e ti perdoneremo. Sappi, però, che dopo aver scoperto questi 4 modi folli di fare brainstorming, non avrai più scuse. Dovrai andare a letto presto.

1. Crazy Eight

Cosa può esserci di più folle di un brainstorming che contiene l’aggettivo “crazy” nel nome? A essere onesti, la follia del Crazy Eight sta soprattutto nella velocità di esecuzione. I poveretti che decidono di partecipare al workshop, infatti, sono costretti a trovare 8 idee diverse per smazzare un problema creativo in soli 8 minuti

È il brainstorming che gli UX/UI designer di solito svolgono a quattro mani con i propri clienti, per ottenere in pochissimo tempo idee utili a progettare interfacce web che soddisfino i requisiti funzionali del target di riferimento.

Una faticaccia? Sì, però vedrai che ne varrà la pena!

Come fare un Crazy Eight

Come in tutti i brainstorming, anche nel Crazy Eight occorrono dei partecipanti e un moderatore. Ammettendo che tu sia il gamemaster, ecco cosa dovrai fare per assicurarti che tutto fili liscio mentre gli altri macinano idee per te.

  1. Crea una board a otto riquadri per ogni partecipante. Puoi progettare un modello con Illustrator, ricorrere a uno preimpostato gratuito disponibile online o disegnarlo su un semplice foglio bianco.
  2. Spiega ai partecipanti a quale problema devono trovare soluzione.
  3. Imposta un timer da 8 minuti (o ancora meglio 8 timer diversi da un minuto ciascuno).
  4. Chiedi a tutti di proporre una soluzione diversa a ogni minuto e di illustrarla attraverso uno sketch nei vari riquadri.
  5. Puntualizza che il concetto è più importante dell’accuratezza del disegno. Che scelgano di usare icone, linee, testo e forme per spiegare la loro idea o no, l’importante è che si capisca il senso di quello che vogliono fare.
  6. Precisa che non ci sono trovate troppo pazze per essere prese sul serio. Tutto vale in guerra, in amore e nei brainstorming.
  7. Avvia il timer e controlla che nessuno copi (ci provano sempre😏 ).
  8. Appena suona, fai cadere le penne.
  9. Invita i partecipanti ad alzarsi uno alla volta e a spiegare le proprie idee.
  10. Chiedi a tutti di votare le soluzioni preferite, assegnando punti o apponendo un segno di spunta accanto al riquadro contenente l’idea che li ha convinti di più.
  11. Sposta quelle vincenti nella fase di prototipazione o fai un altro giro di danze se esistono nodi progettuali a cui devi ancora trovare scioglimento.

🧨il pizzico di follia in più: assegna ai partecipanti dei buzzer button “YES” o “NO” per dare feedback sulle idee proposte dagli altri.

Mida Creative Hub(Esempio di board per Crazy Eight fornita da conceptboard)

2. Six Thinking Hats

Il gioco dei sei cappelli è un esercizio utilissimo per dare un boost alla tua intelligenza emotiva e a quella dei tuoi collaboratori. Un’attitudine metabolica ancora oggi sottovalutata, tanto importante quanto difficile da tenere allenata, specialmente nei membri psicologicamente più pigri del team.

La teoria

Brevettata da Edward de Bono, la teoria dei sei cappelli parte dal presupposto che ognuno di noi è propenso a ragionare, agire e sentire in modo reiterato nel tempo, attraverso un determinato archetipo comportamentale e caratteriale. Questo fatto, se da un lato concorre a definire la nostra personalità, dall’altro finisce per renderci molto prevedibili agli occhi del mondo. Nella vita privata, sul posto di lavoro e….(rullo di tamburi🥁)…Anche quando si tratta di generare soluzioni e idee. 

Hai presente quando fai brainstorming con l’Art Director del tuo cliente e sai già che l’idea geniale che sta per esporti sarà impossibile da realizzare, perché lui – lo hai già battezzato – è pragmatico quanto Kant ne “la Critica della ragion pura”?

O quando il Digital Analyst del team davanti alla presentazione del concept creativo del secolo ti risponde con un secco: “sì ma poi il Conversion Rate come lo misuriamo?” Perché non ha ancora capito che un capolavoro come la Gioconda non ha mai avuto bisogno di Google Tag Manager per sbancare?

Ecco. In casi come questo, dove la prevedibilità dei tuoi ragionamenti e di quelli dei tuoi collaboratori mette a rischio la possibilità di arrivare a una soluzione condivisa, il gioco dei 6 thinking hats può esserti di grande aiuto. Primo perché spinge i partecipanti a svestirsi dei loro panni e li obbliga a trovare nuove idee, indossandone altri. Secondo perché, consapevole delle regole vigenti, chi gioca annulla per un’ora il pregiudizio cognitivo che normalmente nutre nei confronti dei colleghi, impedendo che esso influenzi i risultati del brainstorming.

Come fare il gioco dei Six Thinking Hats

Se sei tu il moderatore del gioco dei sei cappelli procedi così:

  • Dividi i partecipanti in squadre, se la sala riunioni è affollata, altrimenti lascia che ognuno partecipi in solitaria.
  • Assegna a ciascuna squadra (o a ciascun partecipante) un cappello corrispondente a un diverso temperamento. 

 

🔵 Cappello blu → lo terrai per te in quanto rappresenta il moderatore. Colui che gestisce e modera il dibattito, cronometra i tempi, prende decisioni e risolve eventuali problemi insorti, assicurandosi che vengano rispettate le regole del gioco.

Ecco qualche frase tipo che potrebbe uscire dalla tua bocca, quando indossi il cappello blu:

  • “Parleremo di questo argomento per mezz’ora.”
  • “È il momento del Cappello Giallo, perciò mettiamo tutto il resto da parte e concentriamoci su quali sono i vantaggi del nostro progetto”.

 

  Cappello bianco → incarna la razionalità.È il cappello che parla con dati e KPI alla mano. Il suo compito è quello di far riflettere il gruppo sull’oggettività dei fatti e degli insight.

Tipiche frasi da cappello bianco sono:

  • “Ok, ma quanto ci costa finanziare questa attività?”
  • “I ricavi sono aumentati del 31,2% nell’ultimo anno”.

Cerca di assegnare questo cappello a qualcuno che sia impulsivo. 

Lo spronerà a pensare in modo più ponderato e scientifico.

 

🟢 Cappello verde → simboleggia la creatività. Il suo ruolo è quello di proporre nuovi spunti di riflessione al dibattito e soluzioni alternative rispetto a quelle che sono già sotto gli occhi di tutti.

Esempi di intervento da Cappello Verde:

  • “Invece di fare una campagna Youtube, potremmo sfruttare Instagram”.
  • “Ci sono altre possibilità?”

Se puoi, fallo indossare a risorse tecniche, abituate a svolgere ruoli più meccanici e operativi. Sarà divertente vedere cosa uscirà, una volta costretti a pensare fuori dagli schemi.

 

🟡 Cappello giallo o arancione → è l’emblema dell’ottimismo.

Il suo compito è quello di mettere in risalto i vantaggi e i risultati positivi del progetto che si sta analizzando e di proporre soluzioni ai problemi sollevati dal Cappello nero.

Frasi da cappello giallo:

  • “I costi pubblicitari sono molto alti? Perché non puntiamo sullo User Generated Content per ridurli?”
  • “Il nostro team ha già molta esperienza nella creazione di campagne Google Ads”.

Il cappello giallo va assegnato tassativamente al componente più Emo del team per fargli ritrovare un po’ di gioia di vivere o, più semplicemente, per evitare che si tagli le vene in bagno.

 

🔴 Cappello rosso → rappresenta l’intuito e l’istintività. Il suo obiettivo principale è quello di individuare le reazioni positive e negative dell’audience.

Frasi da cappello rosso:

  • “Quel suggerimento di acquisto mi irrita”
  • “Quell’immagine mi fa sentire felice!”
  • “Il mio istinto dice che i clienti temono che aumenteremo i prezzi strada facendo.”

Questo cappello regala grandi emozioni quando è indossato da profili analitici. 

 

Cappello nero → incarna lo spirito critico. Il suo ruolo è quello di prevedere le difficoltà e l’insorgenza di pericoli e minare le affermazioni positive fatte dal Cappello Giallo. È importante interpellarlo verso la fine del gioco, per evitare che le sue obiezioni inibiscano lo scambio di idee fra gli altri cappelli.

Frasi tipiche da iettator…ehm, da cappello nero:

  • “Non abbiamo un budget tanto elevato da assicurare un conversion rate così elevato”.
  • “Non possiamo farlo, viola la normativa sulla privacy.”
  • “L’idea del Cappello giallo è buona, ma sono certo che nasconde dei problemi. Proviamo a pensare a quali potrebbero essere…”

Per compensare l’assegnazione del cappello giallo, è consigliabile far indossare il cappello nero al sorrisone del gruppo. 

 

  •  Avvia il dibattito, assicurandoti di far parlare i cappelli nell’ordine visto poco fa, per evitare che l’intervento di alcuni di essi (soprattutto il nero, che rimane il vero guastafeste della situa) finisca per far scemare la conversazione invece di stimolarla.
  • Se occorre, ricomincialo una seconda volta. Dopo che tutti i cappelli hanno parlato, infatti, è possibile arricchire la discussione, ribattendo alle idee emerse con nuove proposte. Così finché non si raggiunge un un numero soddisfacente di risposte ai propri interrogativi.

 

🧨il pizzico di follia in più: nel weekend fai tappa al mercatino vintage per acquistare sei cappelli veri di colori diversi da far indossare ai partecipanti durante il brainstorming. 

3. Rolestorming

Mettersi dei panni degli altri in comunicazione è sempre una buona idea. Da questo presupposto nasce una terza tipologia di brainstorming folle: quella del rolestorming. L’obiettivo che questo gioco si propone è un po’ lo stesso di quello dei sei cappelli. Uscire dai propri schemi mentali e generare idee attraverso modelli cognitivi diversi. Per esempio quello dei tuoi clienti e/o dei tuoi fornitori.

Quando e come organizzare un Rolestorming

Mettiamo che tu e il tuo team siate stati incaricati di ideare la campagna creativa che lancerà un nuovo tipo di Coca-Cola sul mercato e che vogliate essere sicuri che la vostra idea venga approvata dall’intero CDA del brand al primo colpo. 

In questo caso, ricorrere al Rolestorming vi permette di capire in un pomeriggio se il concept che avete ideato è giusto o no. Per organizzarne uno, da moderatore del gioco, procedi così:

  • Assegna i ruoli. Stabilisci quali parti interpreteranno i tuoi colleghi nel rolestorming. Qualcuno potrebbe impersonare il CEO di Coca-Cola, qualcun altro l’head del reparto comunicazione e marketing. L’ADV Specialist, il responsabile delle vendite o la PR Manager. Anche in questo caso, puoi scegliere di assegnare loro i ruoli in base alla differenza che intercorre tra la loro mansione e quella dei personaggi che interpreteranno.
  • Lascia a ognuno il tempo di imbastire il proprio personaggio. Fai trascorrere qualche giorno prima di procedere con la sessione di gioco, in modo che ognuno dei partecipanti abbia il tempo di prendere confidenza con la propria parte e di porsi le giuste domande.
  • Dirigi la scena. Il giorno del brainstorming prenota una sala riunioni e inscena la recita. È il giorno della presentazione della proposta creativa. Tu, in quanto moderatore, esponi il concept della tua agenzia. Dopo la presentazione, i tuoi colleghi prendono la parola a turno e ti dicono che cosa secondo loro non va in quella idea.
  • Assicurati che i tuoi colleghi si pongano le domande corrette. Fai in modo che nell’esporre le loro perplessità si calino perfettamente nei panni dei clienti, spiegando perché secondo il loro punto di vista l’idea non funzionerebbe, che cosa non li convince e  cosa potrebbe fare l’agenzia per migliorare il concept.
  • Modifica il concept in base alle critiche che sono state sollevate durante il rolestorming et voilà! La tua idea a prova di bomba è pronta. 

 

🧨 il pizzico di follia in più: Stabilisci assieme ai tuoi colleghi i ruoli che ricoprirete nel rolestorming con un po’ di anticipo e il giorno della sessione presentatevi vestiti come i personaggi che interpretate. Il mascheramento favorirà il vostro processo di immedesimazione. Stanislavskij docet.

4. Round Robin Brainstorming

Come i precedenti brainstorming, anche il Round Robin è perfetto per generare idee condivise.  In particolare, è un tipo di gioco che permette di ottenere spunti da tutti i membri del gruppo, non solo dai logorroici che prendono sempre la parola, ma anche dai timidoni che di solito in questi momenti tacciono e si nascondono sotto la scrivania. 

Il Round Robin Brainstorming è considerato per certi versi una forma di brainwriting, in quanto prevede che i partecipanti non solo raccontino le proprie idee, ma anche che le mostrino agli altri attraverso schizzi o frammenti di testo. Tra i suoi vantaggi più convenienti c’è che serve a prevedere eventuali ostacoli che potrebbero impedire lo sviluppo della soluzione proposta, permettendo di evitare sforzi di realizzazione che si rivelerebbero inutili in un secondo momento.

Come si fa un Round Robin Brainstorming

Se sei il moderatore…

  • Fai sedere i partecipanti attorno a un tavolo e consegna loro un foglio di carta con il modello del Round Robin Brainstorming (puoi scaricarne una copia online).
  • Annuncia qual è il problema a cui volete trovare soluzione e scrivilo su una lavagna, in modo che tutti possano averlo davanti mentre elaborano idee.
  • Chiedi a ogni partecipante di scrivere o disegnare una soluzione per risolvere il problema in questione nella prima parte del foglio. Fissa un tempo massimo di dieci minuti.
  • Allo scadere del timer, fai girare i fogli dei partecipanti in senso orario. Adesso ciascuno di loro dovrà individuare un possibile problema alla soluzione pensata dal loro collega che gli ha passato il foglio e disegnarla/spiegarla a parole nella seconda parte dello stesso. Questa volta in soli 6 minuti.
  • Quando il tempo finisce, fai passare i fogli ancora una volta. Come ultimo passaggio, i partecipanti dovranno individuare un modo per superare gli ostacoli esposti in fase precedente e rendere l’idea iniziale ancora più forte, disegnando o spiegando la cosa nella terza parte del foglio. Avranno a disposizione 8 minuti.
  • Quando tutti hanno finito, fai leggere a ciascuno dei giocatori l’ultima idea emersa. Dovrebbe essere la più valida e ben congegnata.
  • Metti le idee al voto per scoprire qual è la migliore

Mida Creative Hub

(Esempio di board per il Robin Round Brainstorming fornita da Conceptboard )

Per una short version

Se hai poco tempo per saltarci fuori, risparmia i fogli. Fai sedere tutti attorno al tavolo. Chiedi a ognuno di esporre la propria idea per risolvere il problema e poi avvia un dibattito collettivo per individuare possibili minacce e soluzioni e rafforzare le ipotesi di partenza.

🧨 il pizzico di follia in più: nella short version il primo che, una volta interpellato, dice “la mia idea l’ha già detta Tizio” beve. Che c’è? Non l’abbiamo mica detto noi che l’alcol stimola il genio. Prenditela con Baudelaire!😇